In una società come la nostra dove nulla vale di più del concetto di “apparenza” e di “apparire”, trasferire una icona Sacra su di un logoro manifesto pop, potrebbe sembrare un’operazione di apparente banalizzazione, ma che invece ha la funzione di decontestualizzare questo pensiero, ribaltandolo, non curandosi del mezzo, ma penetrandovi dentro per scopi più alti, per ribadire i concetti spirituali che affollano queste opere.

In quest’opera esiste il concetto che, anche strappando, e quindi negando, il divino presente nell’essere umano, presente nella vita ed in ogni cosa, esso riaffiora, riappare infinite volte, immortale.