Fratelli Giganti
Quest’opera è composta da 4 quadri individuali.
Raffigurano 4 colonne finemente scolpite, esistenti sulla sommità di una piramide in Messico, dedicata al leggendario dio Quetzalcóatl nell’antica città di Tula, gloriosa capitale Tolteca del passato.
Sono chiamati gli “Atlanti di Tula” e la loro misteriosa identità è oggetto di opinioni contrastanti.
Una prima teoria afferma che essi siano la riproduzione di arcaici guerrieri toltechi, vista l’evidente armatura indossata e le armi impugnate.
Osservando però meglio la loro bocca si nota che non è chiusa, e sotto un profilo di interpretazione archeologica, può esser letta come se stessero parlando, o meglio insegnando: da ciò si suppone che siano dei conoscitori di qualcosa di importante, anche considerando la loro prestigiosa collocazione; tutto fa pensare trattarsi di “Maestri di tradizione”.
Forse guardiani Maestri a difesa del tempio della loro guida Quetzalcóatl?
Il termine “Atlanti” evoca la leggendaria Atlantide, questo perché a prescindere da chi stiano raffigurando, in realtà, ci sono dettagli enigmatici da prendere in considerazione.
Consideriamo gli strumenti che questi personaggi impugnano: si dice siano armi, “lancia dardi”, ma ponendo più attenzione alla mano sinistra, l’attrezzo impugnato ha tutt’altra forma, sembra infatti qualcosa di più simile ad una pistola… ma se così fosse bisognerebbe certo rivalutare il loro “livello tecnologico”…?
Un’ennesima ipotesi nasce dal ritrovamento di un bassorilievo sul quale è rappresentato uno degli Atlanti con in mano il sopracitato arnese dal quale fuoriesce una sorta di fiammata diretta verso blocchi di pietra che vanno infine a formare costruzioni: erano forse architetti conoscitori di tecniche costruttive a noi tuttora sconosciute?
Un ultimo particolare a cui dedicare attenzione è la loro altezza di ben 4,60 metri: se fosse solo un fattore architettonico non ci sarebbe niente di strano, ma se invece fosse un richiamo alla statura originaria di quegli individui? In tutto il mondo ci sono ritrovamenti di ossa gigantesche, debitamente tenute nascoste, le stesse appartenute a quegli esseri titanici che sono descritte anche nelle sacre scritture.
Sommando tutte queste ipotesi si potrebbe riassumere:
Quetzalcóatl giunse in queste terre ad impartire insegnamenti alle popolazioni locali, con a seguito una squadra di individui della sua stessa razza, forse di dimensioni corporee maggiori rispetto all’uomo comune, che possedevano un livello tecnologico assai più evoluto del nostro, e provenienti da luoghi ignoti. I Toltechi hanno poi reso loro omaggio edificando un Tempio in loro onore.